IL MIGLIOR MATERASSO PER IL MAL DI SCHIENA?
Molto spesso la causa dell’insorgere o del perdurare di dolori alla schiena è riconducibile al nostro, non sempre “vecchio”, materasso. Questi malesseri si manifestano generalmente al mattino, dopo una nottata di sonno. Altre volte permangono e ci affliggono per diversi giorni, costringendoci ad assumere farmaci per poter continuare le nostre attività. Spesso al mattino per 10/20 minuti compaiono dolori che non avvertivamo la sera prima di coricarci.
Tutti noi se stiamo leggendo questo articolo sappiamo cos’è il mal di schiena. Vediamo insieme di comprendere perché si manifesta al mattino e come limitarne gli effetti negativi.
Il processo evolutivo – la colonna vertebrale ad “S”
L’evoluzione della specie umana ci ha portato ad assumere una posizione eretta che ci consente di svolgere con estrema disinvoltura movimenti di torsione, allungamento, rotazione ed inarcamento. In questo processo evolutivo, per erigerci sugli arti inferiori, per contrastare la forza di gravità e mantenere efficiente il nostro sistema nervoso centrale, l’evoluzione ci ha dotato di un sistema neuro-muscolare-scheletrico in grado di ammortizzare le sollecitazioni cui è sottoposta la nostra colonna vertebrale.
La colonna vertebrale (rachide) è quindi il principale sostegno del nostro corpo ed ha assunto nei millenni la tradizionale forma ad “S” che permette alle vertebre che la compongono, unitamente ad un efficiente sistema neuro-muscolare, di produrre un effetto di leve-combinate con un rapporto di carico molto più vantaggioso rispetto ad una semplice struttura a colonna. Questo ci consente di bilanciare la distribuzione di masse e volumi, di operare torsioni ed inarcamenti in tutte le direzioni.
Interessante sarebbe approfondire la biomeccanica che sta alla base della nostra colonna vertebrale. Tuttavia, per non dilungarci troppo, ci basti sapere che la nostra colonna è composta da ventisei vertebre. Ognuna di esse è separata dalla precedente da “dischi intervertebrali”, una giunzione fibrocartilaginea elastica, al cui interno si trova un nucleo polposo con un’alta percentuale di liquido, in grado di assorbire i notevoli carichi cui viene costantemente sottoposta quando operiamo una semplice flessione, un inarcamento, una torsione, sollevando o sorreggendo un peso. Questo evita l’attrito diretto tra vertebre che ne pregiudicherebbe mobilità e durata, ossificandosi ed irrigidendosi.
Questi dischi intervertebrali, grazie alla loro struttura elastica, hanno la funzione di veri e propri “cuscinetti ammortizzatori” e subiscono quotidianamente un naturale logorio e deperimento dovuto a diversi fattori quali: il naturale processo di invecchiamento fisico; l’attività fisica (inesistente, saltuaria, quotidiana, moderata, agonistica…) correlata alla nostra costituzione; l’attività lavorativa, sia essa sedentaria che particolarmente attiva e/o logorante, solo per citare alcuni esempi.
Per quanto concerne l’invecchiamento fisico, non ho suggerimenti utili: “l’elisir dell’eterna giovinezza” non è ancora sul mercato (per quanto ne sappia). Invece ampi sono i margini di intervento sulla nostra attività fisica, rapportata alla nostra età, sulla costituzione fisica per mantenerci in forma e favorire il tono muscolare.
Lavorare è un’attività cui pochi di noi si possono sottrarre e non parlo solo dell’attività lavorativa in senso fisico o letterale, ma delle posizioni che assumiamo quando siamo semplicemente seduti ad un tavolo, quando siamo alla guida di un veicolo o intenti alle nostre attività domestiche o eseguiamo attività che richiedono un certo sforzo fisico.
Ora va da sé che quanto più a lungo siamo in grado di mantenere efficiente la nostra schiena tanto meno o più tardivamente potremo incorrere nei segnali di avvertimento che ci invia il nostro corpo (dolori sporadici alla schiena che possono intensificarsi e diventare dolori ben localizzati lombari, cervicali, fino a degenerare in ernie discali che possono interessare diversi livelli della nostra colonna vertebrale)! Infatti il cosiddetto “mal di schiena” nasce e si aggrava grazie alle posture scorrette a carico della nostra colonna vertebrale.
Come scegliere il miglior materasso?
A questo punto vi domanderete che centra in tutto ciò il materasso. In fondo, se ci pensiamo bene, quando dormiamo è l’unico momento della giornata in cui la nostra colonna vertebrale non viene sollecitata. Ebbene, posso dirvi senza timori di smentita, che se ieri sera, prima di coricarvi, non avvertivate alcun dolore e questa mattina alzandovi al contrario avete avvertito segnali di mal di schiena, dolori alle cervicali, formicolii alle braccia, un senso di intorpidimento, è proprio giunto il momento di verificare a fondo l’efficienza del vostro letto, del vostro “sistema di riposo”. Si, perché quello che noi chiamiamo semplicemente “letto” è un vero e proprio “sistema di riposo” combinato, composto da tre elementi fondamentali che lavorano in sinergia e sono: la rete letto, il materasso ed il cuscino.
A) La rete letto deve esser elastica ed in grado di fornire il giusto sostegno senza deformarsi innaturalmente. Deve avere degli standard minimi di qualità, meglio se è dotata di supporto lombare regolabile. Quando ci sdraiamo sopra la nostra rete, non deve inarcarsi come un’amaca: provate a sdraiarvi direttamente sulla rete a doghe ed osservate come si comporta. Se si inarca vuol dire che non è più idonea a supportarvi e penalizzerà l’attività del vostro materasso.
B) Il materasso sul quale ci andiamo a coricare deve avere delle caratteristiche ben precise in funzione della nostra fisicità. Non deve essere né eccessivamente rigido (ortopedico) né morbido, ma deve fornire il giusto comfort e supporto, adattandosi alle nostre forme e permettendo alla colonna vertebrale di rimanere nel giusto assetto.
C) Il cuscino o guanciale è deputato a sostenere la nostra testa, mantenendo il tratto cervicale correttamente in asse con il resto della colonna vertebrale. Anche in questo caso bisogna scegliere un articolo che si adatti al nostro stile di riposo e che sia in grado di fornire la giusta altezza ed il giusto sostegno al tratto cervicale.
Possiamo quindi affermare che il compito di un “sistema di riposo” efficiente non è semplice: il buon materasso sposa la forma del corpo con le diverse posizioni della persona (sdraiata sulla schiena o sul fianco). Il materasso ed il cuscino devono esser in grado di sostenere con diverso vigore i lombi, la testa, in modo tale che la colonna vertebrale sia diritta in posizione laterale, così da mantenere le sue curve originali. Nella zona spalle il materasso dovrà esser più cedevole per permettere l’accoglienza di una zona voluminosa, ma con peso ben diverso rispetto a quello lombare.
A questo punto avrai capito che non esiste un elenco di materassi migliori, di materassi buoni per il mal di schiena e di meno buoni. Nemmeno il consiglio di un amico ti potrebbe esser d’utilità, perché devi trovare e ricercare il materasso migliore per il tuo fisico e per le tue posture di riposo. Comprenderai bene che chi dorme di fianco rispetto a chi dorme di pancia, avrà esigenze di supporto differenti. Inoltre un fisico asciutto rispetto ad un fisico più “generoso” necessiterà di un supporto diverso.
Noi in MyRest siamo specializzati in questo, nella realizzazione del materasso personalizzato! Creiamo materassi a misura del tuo fisico che tengano conto delle tue posizioni di riposo. Mettici alla prova!